Dopo lo spettacolo delle cromie autunnali, la vigna in inverno non da il massimo di se, i tralci nudi e rinsecchiti disegnano nell’aria graffiti astratti , mentre la pianta, complice il freddo invernale, finalmente riposa. Gennaio quest’anno ci ha portato la neve, una coltre bianca che per quanto fastidiosa ha il potere di rendere magico il paesaggio. Anche in vigna è stato così.
Ma la neve poi si è sciolta, piano piano le temperature hanno cominciato ad alzarsi, e i lavori in vigna non possono essere più rimandati: “è tempo di potare”. La potatura invernale conferisce al vigneto un aspetto ordinato. Si tratta del primo e più importante passo verso la futura vendemmia.
Abili mani, di uomini esperti, accarezzano i rami e sapientemente decidono cosa accadrà nel vigneto nei mesi a venire.
La potatura da noi viene fatta tutta rigorosamente a mano, prima sui vitigni tardivi e poi su quelli precoci, prima nelle zone più calde e dopo nei punti dove il rischio di gelata primaverile è più alto. Niente è lasciato al caso, esiste una correlazione fra la data della potatura e quella del germoglio, la lunghezza del tralcio e la quantità di uva prodotta.
Eccoli i nostri vignaioli al lavoro
2 Comments
Le quattro foto, non sono sufficienti, senza un commento parlato, o almeno scritto, di capire i vari passaggi per potare, correttamente.
Salve Ferdinando, hai perfettamente ragione ma il poco tempo a disposizione non ci permette di postare articoli più completi, è colpa nostra. In futuro proveremo con un video. Ciao.